I Consigli della Biblioteca # 36
Il rapporto tra fumetti e sport è certamente particolare. Se da un lato abbondano i fumetti che parlano di sport vari, il cattivo rapporto tra il lettore di fumetti “standard”/nerd e lo sport è una caratteristica che appare quasi automaticamente nelle nostre associazioni mentali. Se ci guardiamo intorno vediamo che questo stereotipo non ha sempre ragione d’esistere, basti pensare al combattente Israel Adesanya, che, da buon nerd a tutti gli effetti, sfoggia le mosse di Naruto prima dei match, e speriamo che prima o poi verrà sradicato del tutto.
Gene Luen Yang, stimato fumettista americano già conosciuto per l’autobiografico American Born Chinese (Guanda,2008, disponibile in biblioteca), torna a scrivere e disegnare un bellissimo fumetto incentrato sulla sua vita, Dragon Hoops, Da Piccoli Passi A Grandi Balzi (Tunué, 2020), vincitore l’anno scorso del premio Eisner come miglior graphic novel per adolescenti.
Dopo aver completato i due lunghi volumi di Boxers & Saint, che lo avevano tenuto impegnato per svariati anni, Gene Luen Yang non sa cosa trattare per il suo prossimo graphic novel. Da moltissimi anni, oltre al tempo passato insieme alla sua famiglia, integra l’attività di fumettista con l’attività di insegnante di matematica e di informatica in un liceo americano, la Bishop O’Dowd High School. E’ proprio qui che troverà l’ispirazione per scrivere Dragon Hoops. Sebbene Gene sia sempre stato totalmente incurante degli sport, tanto da essere preso in giro da sua moglie che gli ricorda come giudicava suo fratello stupidamente in quanto tifoso scatenato, quando sente i suoi studenti parlare sempre di più dell’evento dell’anno, la possibilità che la squadra di basket del liceo vinca il campionato quell’anno dopo una serie di sconfitte che li ha resi eterni secondi, si interessa ed entra in contatto con il coach Lou, l’insegnante di basket della scuola.
Da questa semplice premessa, Yang, che da totale ignorante si appassiona e ci fa appassionare sempre di più alla squadra, ci porta con lui in questa avventura. Narrato in modo cronologico Dragon Hoops riesce non solo a farci calare nella parte del protagonista ma, tramite capitoli dedicati, anche a scoprire interessantissime nozioni storiche, come per esempio l’invenzione del basket stesso, e analizzare problemi relativi a minoranze che vengono a volte dalle storie personali dei giocatori o delle persone che lavorano alla Bishop.
Lo stile di disegno è, come quasi sempre nei suoi lavori, abbastanza semplice ma a suo modo realistico. Prende spunto dai manga usando, per esempio, linee di velocità di movimento ma poi decisioni come calibrare le vignette in base alle azioni rendono il suo modo di narrare e descrivere molto personale. E’ interessante come il ritmo di lettura si faccia più concitato di fronte all’adrenalina delle partite.
Un graphic novel consigliato veramente a tutti perché, prendendo come spunto una storia di basket già appassionante e commovente di suo, riesce nel difficilissimo compito di inserire temi importanti senza che questi distraggano dalla narrazione: si passa dalle questioni razziali, i problemi delle minoranze fino ad arrivare alla cancel culture. Se siete appassionati di basket o di sport, interessati alla storia e politica americana attuale o semplicemente interessati ai meccanismi che riescono a far funzionare un fumetto, Dragon Hoops dovrebbe entrare subito nella vostra lista delle letture obbligate.
Infine un plauso a Tunué per aver creato una copertina dalla grafica accattivante che al tatto ricorda un pallone da basket che sicuramente invoglia all’acquisto.
Consiglio scritto da Giallo Giuman