Il ricordo di Claudio Ferracci:
“ Giorgio venne a Perugia per la sua mostra nel festival Umbriafumetto (Rocca Paolina di Perugia, dal 1993 al 2000), e non potè visitarla perchè già verso la fine degli anni ’90 aveva grandi difficoltà a camminare (cionondimeno era venuto da solo in auto dalla Liguria…) e le sale della Rocca non erano di agevole accesso, per usare un eufemismo. Inesperti, toccammo con mano l’imbarazzo di aver organizzato una mostra in uno spazio inaccessibile ad alcuni. Questo contrastava con la nostra formazione culturale, che vedeva nell’inclusione e nella lotta a qualsiasi discriminazione un punto fermo. Giorgio non ce lo fece pesare, limitandosi a scherzarci su, che, tanto, lui la sua mostra l’aveva già vista… Mi raccontò di quando da bambino era rimasto affascinato, come i suoi coetanei, da divise e parate; quando poi gli fu detto che lui non poteva sfilare con gli altri balilla perchè aveva una gamba più corta a causa della polio, mi disse: – In quel momento capii che cosa era veramente il fascismo. -”
Nella foto Giorgio alla fiera dell’ANAFI a Reggio Emilia, circa 2010
