I Consigli della Biblioteca #55 – La Saga Di Grimr di Jérémie Moreau
“Non si è mai vista una cosa simile! Né ha mai nessuna saga, fino a oggi, narrato di un ragazzo con la forza di un bue!!”
La Saga di Grimr è proprio una saga nel senso originario del termine. La parola saga, infatti, è una parola islandese per un genere letterario tipico dell’isola, che può indicare un racconto storico in prosa, una finzione o una leggenda.
Che storia straordinaria ci farà vivere Jérémie Moreau in queste pagine, quale destino ha scelto per Grimr, figlio di nessuno, uomo tradito, abbandonato, schernito, forse metafora di una Islanda aggiogata al dominio danese? Seguiamo Grimr dalla nascita e poi, attraverso una tragica avventura radicata nelle tradizioni e nella storia islandesi, in un paese in cui ogni uomo viene definito principalmente dal proprio lignaggio. Dal temperamento mite e generoso, ma sempre pronto a farsi giustizia con furore di fronte alla sopraffazione, Grimr si trova nel punto di collisione tra una società ostile e una natura indifferente e inumana. Grimr è l’uomo che combatte fino all’ultimo l’oppressione della struttura sociale, in quella terra aspra, arida, crudele ma magnifica che è l’Islanda.
Il tratto del disegno di Moreau è spezzato, a volte appena accennato, ma dinamico soprattutto nelle scene d’azione e amalgamato dalle tinte dell’acquerello. La tavolozza varia tra colori terra molto scuri, grigi, violacei o verdi pallidi, che contrastano coi rossi e con gli arancioni del fuoco, della lava, della forza sovrumana. Una grande maestria nel gestire la narrazione, soprattutto con inquadrature ampie sui paesaggi naturali, in opposizione a primi piani che ci avvicinano alla sofferenza e al dolore del personaggio principale.
(Consiglio scritto da Nicola Andreani)
