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Chatwin è un gatto domestico molto affezionato alla sua famiglia, soprattutto al suo piccolo compagno umano. Molto curioso, ha imparato a leggere e ha scoperto, dalle mappe disegnate dal suo padrone cartografo, che il mondo è più grande di quanto pensasse. Realizza in quel momento, spinto da un irrefrenabile istinto di libertà, che deve partire all’avventura e all’esplorazione rinunciando alla sicurezza della casa e al calore della sua famiglia umana. L’autore già dal nome che da al suo personaggio principale delinea il destino del gatto. Chatwin come Bruce Chatwin, scrittore e viaggiatore britannico autore di “Anatomia dell’irrequietezza”, scomparso a soli 49 anni.
Tuono Pettinato, che ci ha lasciati anche lui prematuramente da pochi mesi, ci regala una favola di gatti antropomorfi, ma non di quelli carini e coccolosi bensì di gatti che negano gli stereotipi sui felini, gli stessi che li vogliono, come nelle pubblicità, furbi, belli e indipendenti. I gatti parlanti di Tuono sono spesso brutti o imbruttiti dalla vita, crudeli, rassegnati, spesso delusi dagli umani il cui pensiero distorto nei loro confronti è rappresentato graficamente dai volantini con gli annunci di gatti scomparsi.
Il racconto del viaggio di Chatwin alla ricerca di qualcosa, di un senso, di una direzione da prendere diventa una cronaca cruda, spesso cruenta , ma allo stesso tempo poetica e alla fine si trasforma anche in un viaggio filosofico attraverso le varie società gattesche. Come nelle favole di Esopo c’è una morale alla fine, non ci resta che scoprirla seguendo Chatwin nella sua avventura, perchè una volta intrapreso un percorso indietro non si può tornare.
Tuono Pettinato – Chatwin. Gatto per forza, randagio per scelta (Rizzoli Lizard, 2019 – 160 pagine)
Consiglio scritto da Valerio Vacca