I Consigli del Lunedì – 27
 
La Prosopopea, dalla definizione che si trova all’inizio del graphic novel, è una figura retorica con la quale l’oratore o lo scrittore fa parlare e agire una persona assente o morta, un essere inanimato, un animale. Prosopopus di Nicolas De Crécy (Eris Edizioni, 2018) mette in scena questa definizione alla lettera.
 
La trama è pressoché ininfluente, nel senso che il fumetto potrebbe essere comunque apprezzato anche se trattasse di altre tematiche, nonostante probabilmente non avrebbe la stessa profondità. L’anonimo protagonista è un assassino a pagamento che, a seguito di un omicidio, si troverà a doversi scontrare con il Prosopopus, un animale fantastico nato dal sangue del morto. Grosso, rotondo e solo apparentemente buono, il Prosopopus potrebbe essere un incrocio tra Obelix, Betty Boop e l’omino della Michelin. Con le sue movenze da cartone animato, porterà una specie di equilibrio con un colpo di scena finale.
 
 
Un fumetto visionario, apparentemente semplice e decisamente molto colorato, ma soprattutto un fumetto “muto”, non c’è mai un balloon o una didascalia e neppure un’onomatopea. Le tavole ospitano un gran numero di vignette di grandezza e dimensioni diverse, nessuna pagina ripropone il formato della precedente. Questo aiuta il dinamismo delle azioni senza ostacolare la scorrevolezza della lettura e allo stesso tempo dona all’opera un ritmo irregolare. Il tratto è crudo, le ombre sembrano quasi abbozzate, scarabocchi ordinati che aggiungono un velo di buio che ben si adatta ad una storia noir.
 
 
Di certo, Prosopopus è un lavoro che va letto tutto di un fiato, e la bravura di Crécy risiede proprio nel riuscire a rendere altamente coinvolgente qualcosa che usa solamente l’immagine. L’effetto che questo fumetto ha sul lettore è interessante, ricorda in qualche modo i primi lavori di David Lynch, tra tutti Eraserhead, o alcuni racconti di Dino Buzzati (Non Aspettavano Altro, Una Goccia, Qualcosa Era Successo), in cui l’assenza di qualcosa di indefinito finisce per diventare inquietudine.
 
Distaccato sicuramente dal fumetto francese come lo conosciamo ma anche dalle altre opere dell’autore, Prosopopus è un’opera a sé che facendoci astrarre ci lascia in balia di una serie di domande, non tanto sui significati all’interno dell’opera ma su quelli nascosti nel nostro inconscio.
 
Consiglio scritto da Giallo Giuman

Di Biblioteca delle Nuvole

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