…per l’interessantissimo materiale donato alla nostra biblioteca.
Tra le altre cose: alcuni introvabili numeri del supplemento a fumetti de “La città futura”, Bologna 1978
Sedici pagine formato A4, una volta al mese: difficile realizzare un prodotto indimenticabile, con queste prospettive. E infatti il supplemento a fumetti di La città futura indimenticabile non è. Importante sì.
Accanto a uno scatenato e quasi sempre presente Daniele Panebarco, nel primo numero debuttò Giorgio Carpinteri, nel quarto Vittorio Giardino. Ottime credenziali, insomma…
Poi il resto, a partire da quello che si ostinava a ritenere il più bel racconto di Moebius (Incubo bianco): Tardi, Chantal Montellier, Bodè, Claire Bretécher… oltre ad altri giovani italiani come Bruno Pegoretti e Stefano Federici.
In tutto uscirono otto numeri, Luigi Bernardi curò soltanto i primi sei perché, oltre a tante altre cose che gli sarebbero state molto utili per la professione di editore, l’esperienza La città futura gli insegnò che non basta lavorare con competenza e passione, occorre anche una “diplomazia” che quella no, non l’ha mai davvero imparata.
Tutto era cominciato grazie a Mauro Felicori, che di La città futura era vice direttore. Lui conosceva la sua passione fumettistica, e quando il giornale (il settimanale della Federazione dei Giovani Comunisti Italiani, diretto da Ferdinando Adornato) decise di aprire uno spazio alla narrativa disegnata, lo chiamò. Lavorarono bene insieme, poi però lui fu sostituito da Gregorio Paolini e le cose andarono diversamente.
Quel contatto comunque, come spesso succede, ne generò altri. E dal supplemento fumetti di La città futura, appena sei mesi dopo, nacque la casa editrice L’Isola Trovata.
(dal sito luigibernardi.com)