Articolo di Marco Cannavò

Voglio parlare di Sergio Toppi. Non come genio gentile, umile, curioso, disponibile. Delle sua qualità umane sono stati scritti mari di china dal 21 agosto 2012, quando morì. 

Voglio parlarvi di quel giorno alla stazione ferroviaria di Orvieto (venerdì 27 maggio 2011), quando venni assalito da una sensazione strana. Stavo per incontrare quell’autore che con le sue storie inusuali, e i suoi disegni potentissimi, graficamente proiettati nel futuro, mi aveva affascinato e colpito profondamente, dandomi convinzione che nella matita ci può essere di più, della magia credo.

Sergio Toppi (centro) Marco Cannavò (destra)

Treno in orario, scendono due anziani, una coppia anonima; lui aveva il viso dell’autoritratto di Toppi, ma era piccolo, basso, magro e con l’apparecchio acustico. Non poteva essere Toppi, il gigante del fumetto, colui che con il tratteggio ti faceva intuire la saggezza di quel capo indiano, che tipo di vita aveva condotto quel buono o perfido personaggio, se quella mano in primo piano apparteneva ad una principessa mediorientale oppure ad uno schiavo deportato. 

 

Le sue copertine per il Sergente Kirk,( ri-scoperte nella biblioteca delle nuvole di Perugia) mi hanno mescolato prepotentemente l’immaginazione proiettandomi in tempi e luoghi passati: sono stato un rivoluzionario nella rivolta messicana, un cacciatori di castori, un brigante della maremma, un samurai ribelle ed un oscuro Mana Cerace. 

Quel placido vecchino che si avvicinava col bastone in pugno non poteva essere lui, non di certo… “buon giorno, sto cercando il signor Cannavò, sono Sergio Toppi. Questa è mia moglie Aldina!”. 

Rimasi di sasso e borbottai una specie di risposta accondiscendente. 

Li feci accomodare nel Pandino giallo, Aldina dietro e “il Toppi” davanti, di fianco a me. Mi sedetti al posto di guida, infilai la chiave e… e… mi sentivo ancor più strano, debole, schiacciato da un alone di energia contro lo sportello. Allora capiì. Tutti quei personaggi, quelle bestie, quei castelli, quelle armature, quei costumi, quelle storie… insomma tutto l’universo del Maestro era attorno a lui, sempre, ed era in costante espansione.

Abbassai velocemente il finestrino e credo di aver visto uscire un cavallo al galoppo con sopra Carlo Magno, un Iron Man in armatura primigenia e un enorme coccodrillo del Nilo.

Ora stavamo più comodi e partimmo alla volta del centro storico, direzione albergo.

Il maestro dalla sua cartellina estrasse l’ illustrazione originale che aveva fatto per la locandina e mi chiese: “può andare bene? Se non le piace mi perdoni, ma alla mia età ho perso un po’ di brillantezza! Signor Marco – aggiunse – le dispiace se domenica partiamo appena pranzo? A Milano si vota per scegliere il sindaco e vorrei esprimere il mio consenso per ciò che reputo il meglio per la città. Se per lei signor Marco è un problema prenderemo il treno del tardo pomeriggio.” 

La mattina successiva attorno alle 11.00 Sergio e Aldina erano già nell’ atrio di Palazzo dei Sette. L’inaugurazione delle mostre Cronache di armi, di giullari, di briganti e militari e Il cammino dell’Unità d’Italia era alle 12.00 ma “il Toppi è un tipo molto preciso” puntualizzò Aldina. Avevano visitato il Duomo; Sergio era entusiasta e sbalordito dai lavori di Luca Signorelli. Parlandomi di questa ricchezza d’arte si commosse. Aldina invece aveva già gli occhi lucidi perchè di buon mattino avevano scoperto assieme la passeggiata della Gonfaloniera fino al pozzo di San Patrizio.

Dopo la morte del maestro sentii Aldina, il cui vero nome è Smeralda ma a lei non piace anche se perfetto come moglie “del Toppi” (lo chiamava il Toppi, anche in pubblico), e mi svelò che quella trasferta ad Orvieto la porta nel cuore. E’ stato l’ultimo viaggio fatto assieme al marito prima dell’aggravarsi della malattia.

Si conclude qui il mio ricordo del Maestro. Me lo sono goduto da solo per 10 anni, mi sembrava ingiusto non condividerlo. 

(foto: Marco Cannavò con Aldina “Smeralda” Toppi – Con Toni Concina, ex sindaco di Orvieto, all’inaugurazione della sua mostra – La locandina realizzata dal Maestro)

 

 

Di Biblioteca delle Nuvole

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