I consigli del lunedì – 16
Per i consigli di oggi, abbiamo deciso di proporvi un fumetto molto particolare, figlio di due autori molto amati, Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, ed Attilio Micheluzzi disegnatore dal tratto in bianco e nero tra i più caratteristici, famoso per i suoi segni e le sue linee pulite: ROY MANN (Rizzoli Lizard, 2013, 156 pagine) .
La storia viene realizzata per uscire durante l’ultimo periodo di vita editoriale delle riviste nelle edicole, quando “Comic Art” diede carta bianca all’autore della Bonelli, che aveva già collaborato ad altri prodotti simili come il “Corriere dei Ragazzi”, in cui esordì non ancora maggiorenne, fino alla conduzione pochi anni prima di “Pilot”, edizione italiana e dalla breve durata, di una nota rivista a fumetti francese.
Per Sclavi, era l’opportunità di poter citare, giocando in totale libertà creativa, con tutta una serie di immaginari a lui molto cari, e con cui era cresciuto come lettore, ma che fino a quel momento non avevano trovato spazio all’interno della sua produzione “classica” ed orrorifica. Ecco quindi che le bizzarre avventure del nostro Roy Mann vi suggeriranno echi da storie classiche ed universali come “Topolino e il Mistero dell’Uomo Nuvola”, passando per l’estetica, alcuni comprimari storici ed alcune situazioni tipicamente alla “Flash Gordon”.
Il progetto naque per essere illustrato da Magnus, ma dopo poche tavole di sceneggiatura, i due autori si trovarono inconciliabili, e così lui venne sostituito in corso d’opera da Micheluzzi. Una scelta estetica oppositamente radicale, fatta decidendo di privilegiare più un disegno chiaro, pulito, semplice e luminoso.
Le tre storie che gli autori sono riusciti a presentarci, sono quindi all’insegna dell’avventura più spensierata.
Roy Mann, Il nostro protagonista, è un autore di fumetti di una New York anni’30 , che una mattina preparandosi per andare al lavoro, mette in moto la sua automobile, che incredibilmente però spicca il volo e comincia a portarlo verso mondi e situazioni delle più stravaganti, e che assomigliano moltissimo alle avventure che lui stesso scrive per lavoro per la rivista pulp “Storie Incredibili”.
Le tre avventure presenti nel volume, sono un ottimo compendio dei due autori: autoironiche, citazioniste ma non derivative, come le migliori storie di Sclavi. Presentate da un tratto pulitissimo di Micheluzzi, maggiormente valorizzato dall’ estetica della serie, che con la sua varietà di situazioni, gli da occasione di poter rappresentare automobili, veicoli, aerei, ed una archittetura del passato che si sposa ottimamente con le sue linee.
Consiglio scritto da Tiziano Scricciolo