Ce lo dice Diego De Silva su FUMETTOLOGICA nell’intro della nuova edizione Mondadori Oscar Ink.
“È la ragione per cui i nudi e le scene di sesso di Magnus risultano terribilmente arrapanti. Perché Magnus non si limita alla precisione anatomica, all’accurata superficialità della descrizione di un amplesso: lui disegna il desiderio, la passione, l’aggressività e la tenerezza di due corpi che si vogliono. Allo stesso modo, la violenza delle sue tavole sa essere terribile e ridicola al tempo stesso, suscita orrore e rabbia, ripugnanza e compassione. Pochissimi disegnatori sono arrivati a tanto. Ecco perché, a più di vent’anni dalla sua morte, l’opera di Magnus continua a brillare di un’unicità e uno spessore che rendono i suoi fumetti protagonisti di un film bellissimo che non ci stanchiamo di rivedere.”